IL GIARDINO

Maria Montessori aveva colto l’importanza delle attività didattiche svolte all'aperto, attraverso cui il bambino può vivere la natura facendone esperienza diretta.

Maria Montessori aveva colto l’importanza delle attività svolte all’aperto, a contatto con la natura e al di fuori delle aule, osservando i “Giardini d’infanzia” del pedagogista tedesco Friedrich Fröbel, il quale metteva a disposizione di ogni bambino un’aiuola da coltivare e curare. Attraverso questo spazio di verde il bambino avrebbe potuto osservare il ciclo vitale delle piante, seminate proprio dal bambino stesso, riuscendo inoltre a percepire il passare del tempo, l’alternarsi delle stagioni e cosa comportasse il cambiamento climatico.

Ma per Maria Montessori questa grande importanza della natura non è relegata alla sola età dell’infanzia. In Schema per una riforma della Scuola Secondaria, conosciuto come The Erdkinder – I fanciulli della terra, si fa riferimento proprio al rapporto natura/adolescenza. In particolare, nel testo La scoperta del bambino, del 1950, Maria Montessori sottolinea come questo rapporto abbia delle grandi potenzialità educative, tanto da ritenerlo un punto di base sul quale costruire il percorso curriculare di apprendimento per l’adolescente.

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